Il termine "Giardino Zen" viene attribuito quasi esclusivamente al giardino secco, in giapponese Karesansui.
Questo tipo di giardino ha origine all'epoca dell' avvento del buddismo Zen, verso la fine del VI secolo. Lo stile venne poi perfezionato nei templi e nei monasteri Zen, come ausilio per la meditazione, la contemplazione e la preghiera dei monaci, fino a raggiungere l'apice verso la fine del periodo Muromachi nel XVI secolo. Questo tipo di giardino rinuncia a tutte le possibilità decorative per favorire l'attività meditativa.
Per quanto a prima vista potrebbe non sembrare così, anche in questi giardini la natura è protagonista: vengono utilizzate sabbia e rocce per simboleggiare acqua, montagne e isole estremizzando i concetti minimalisti del buddismo Zen.
Le pietre sono riunite in gruppi e disposte con grande cura. La sabbia deve essere accuratamente rastrellata per produrre disegni geometrici: attorno alle pietre che simboleggiano le isole vengono creati disegni e cerchi concentrici per simulare le onde del mare.
Le dimensioni del Giardino Zen sono contenute e preferibilmente vi deve essere un muro di cinta. Vi devono essere punti di osservazione ben studiati, e l' accesso deve avvenire solo per rastrellare la sabbia.
Nella forma più pura di Giardino Zen le piante non vengono utilizzate: l'unico vegetale consentito è il muschio.
In alcuni karesansui si utilizzano anche elementi quali ponti, lanterne e sentieri di Tobi (pietre di camminamento).
I Giardini Zen sono quindi usati come opere d' arte o rappresentazioni dei principi Zen.
Spesso sono affiancati ad un giardino tradizionale ricco di piante macro bonsai e di azalee.
Da qualche tempo sono molto di moda i Giardini Zen in miniatura, chiamati Bonseki. Essi sono realizzati su piccoli vassoi dove vengono disposti sabbia e pietre che riproducono le grandi pietre dei Giardini Zen. Il Bonseki dev'essere anch'esso rastrellato con le tecniche del Karesansui.
http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Hari...i-sekitei01.jpg
Il Bonseki
I Bonseki sono da considerarsi dei giardini Zen a tutti gli effetti.
L'unica differenza sta nelle loro dimensioni ridotte (da una superficie minima di 30 cm quadrati ad una massima di 200x150) che li rendono dei "giardini da tavolo".
Sono utilizzati sia come elemento d'arredo che come angolo di meditazione e riflessione.
Questi giardini Zen in miniatura sono di facile manutenzione.
La loro ghiaia è molto fine e richiede una frequente pettinatura.
In essi devono essere rispettati tutti i canoni tradizionali, quali il posizionamento delle pietre, la rappresentazione delle onde sulla sabbia e, opzionalmente, i fiumi di roccia.
La loro struttura portante, simile ad una cornice, è in legno di colore, preferibilmente, nero. La sabbia deve essere quella adatta, di colore bianco o grigio chiarissimo.
E' d'uso allestire il Bonseki sulla falsa riga dei giardini famosi, al fine di ricreare nella propria abitazione le ambientazioni e le emozioni suscitate dalle opere dei grandi artisti giapponesi.
Il Bonseki deve essere posizionato preferibilmente al centro di una stanza oppure sul lato ovest della stessa. Il giardino in miniatura deve essere illuminato dalla luce del sole durante il giorno. Nelle ore notturne va illuminato con una lanterna in carta di riso o in bambù.
Adoro i giardini Zen, mi trasmettono pace e serenità. Mi sono costruita un Bonseki l'anno scorso e mi piace molto, ogni tanto faccio il ricambio delle pietruzze e rastrello la sabbiolina
A voi piacciono? Ne avete uno? Avevo una foto del mio, se la trovo la posto, sennò ne faccio un'altra e vi faccio vedere